Il Comune di Anzio deve porre in atto
quanto deciso in Commissione Speciale
IL PUNTO SUGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO
Uniti Per l’Ambiente (UPA) continua a
mantenere sotto stretto controllo tutto quello che avviene e, purtroppo, anche
quello che non avviene, nel merito dei
tre impianti di trattamento che costituiscono
il triangolo della vergogna di
Anzio. Mi riferisco alle due centrali biogas ed all’ impianto di stoccaggio di
rifiuti ordinari e pericolosi. Mentre sul sito della Regione Lazio il progetto
di via Amedeo Nazzari appare ancora “dormiente” e cioè in attesa di decisione
dopo oltre un anno dalla Conferenza dei Servizi conclusiva, gli altri due sono
progetti attivi ed uno dei due, la centrale Biogas di via della Spadellata è in fare conclusiva di realizzazione. Sul
progetto dell’impianto di stoccaggio il Sindaco di Anzio ha espresso, con
lettera del 27 dicembre 2018, parere
negativo adducendo motivazioni che ricadono sotto la propria responsabilità e
cioè quelle relative alla sicurezza, alla salute dei cittadini ed agli aspetti urbanistici. Questa decisione
è stata espressa in modo piuttosto perentorio ma, incomprensibilmente, in modo
tardivo. Col resoconto della Conferenza dei Servizi del 27 luglio la Città
Metropolitana aveva richiesto al responsabile del Comune di Anzio di esprimersi
nel merito delle varie materie di
propria competenza e lo ha fatto secondo
i dettami del Decreto Legislativo 152/6, imponendo cioè il metodo del silenzio assenso;
che vuol dire “ se non rispondi esprimi parere favorevole”. La materia è stata
trattata dall’Ufficio addetto anzi non è stata trattata affatto in quanto, come scrive chiaramente la Città Metropolitana nella suo rapporto del 17
dicembre, “decorsi 10 giorni dalla ricezione del verbale della seduta di cui
sopra (quella del 27 luglio 2018), non è pervenuto alcun parere da parte del
Rappresentante Unico Comunale circa tutti gli aspetti di propria competenza ...” l’Ufficio competente
del Comune di Anzio, nella persona del suo Dirigente, non ha ritenuto opportuno dare le risposte di
competenza autorizzando di fatto un progetto che non rispetta alcuni importanti
parametri urbanistici come quello della distanza dagli obiettivi sensibili. Giova
ricordare che le conferenze dei servizi non discutono di pareri politici o di
opinioni personali ma discutono della materia
tecnica ed amministrativa che è di stretta competenza degli “uffici”. Ora siamo
in attesa di sapere se il comportamento omissivo è stato corretto dalla
posizione chiara e netta ma tardiva del Sindaco. Il periodo natalizio è stato piuttosto
convulso per la gli abitanti della zona preoccupati dal fatto che la Città
Metropolitana aveva comunicato l’approvazione
del deposito di stoccaggio a causa della mancata risposta del Comune, tanto da
far partire, con l’assistenza di alcuni legali, una “diffida ad adempiere” che,
forse ha convinto il Sindaco a fare quello che i suoi uffici non hanno voluto
fare. Ora passiamo al punto più caldo dell’impegno di UPA: la mobilitazione per
fermare la centrale biogas della
Spadellata. Si proprio quella che è in fase di completamento e che alcuni
credono non si possa piu fermare per l’avanzato stato dei lavori, dimenticando che vengono fermati impianti in
funzione quando questi mettono a rischio
la salute della gente e, certamente, la centrale è stata ubicata in modo non
conforme alla norme di sicurezza e pertanto deve essere fermata; la sicurezza e
la salute della gente non possono dipendere dallo stato di avanzamento dei
lavori di costruzione. Quindi tornando all’ultima riunione della Commissione
Speciale durante la quale il Sindaco de Angelis, dopo un dibattito molto
partecipato, ha acquisito una relazione dal membro tecnico della commissione
stessa Giorgio Libralato, con la quale vengono delineate tutte quelle azioni di pertinenza comunale
che non sono state poste in atto e che si possono e si devono legalmente
attuare in difesa della salute dei cittadini ed in applicazione della
normativa. Questo ulteriore aspetto
conferma i dubbi e solleva un quesito: perchè gli Uffici preposti, occupati da
dirigenti super retribuiti, hanno
bisogno che un tecnico esterno e nemmeno retribuito debba dir loro quello
che dovrebbero fare ? Lascio il quesito
alla meditazione della gente ma auspico che, dopo che tutto quello che deve essere fatto è stato detto, scritto e ripetuto piu volte, venga fatto alla
lettera. Non mi aspetto più nulla dall’Ufficio Ambiente che si è rivelato
latitante in ogni circostanza in cui la sua presenza era richiesta ma conto sul
Sindaco e sul suo impegno preso e ribadito per far valere i diritti della gente
in difesa della loro salute.
Sergio Franchi