5G, UNA GENERAZIONE PERICOLOSA?






IL  5G rappresenta un mutamento radicale del modo di comunicare



E’ il più grande business delle comunicazioni dei nostri tempi ed è certamente un argomento che divide  la gente,  come ogni innovazione tecnologica radicale.  Perché, anche se rappresenta una fase generazionale dell’evoluzione  del sistema di comunicazione mobile, appunto la quinta, il 5 G è un’altra cosa. Il 5 G non è quindi una semplice evoluzione del 4G ed il  suo impiego non è tanto per comunicare fra utenti,  perchè esso  va molto oltre il collegamento fra persone; infatti è stato definito the “I.O.T.” internet of things, l’internet delle cose. Un collegamento destinato  a mettere in contatto apparecchiature e sistemi, impianti ed oggetti di ogni tipo  ed a farlo in modo molto più veloce e più affidabile di come avviene oggi.  

Una delle  caratteristiche più rilevanti,  che ne permette un utilizzo di vitale importanza nel campo della sicurezza,  è la latenza del  sistema, che è il tempo che intercorre fra il comando dato e l’esecuzione . Se facciamo una prova di performance col nostro smartphone  che utilizza il 4G, come risultati ci vengono forniti 3 valori: il primo è appunto la latenza che, nel caso di ottime  prestazioni del nostro collegamento,  si aggira oggi  intorno ai 50-60 ms: nel sistema 5G la latenza raggiunge valori di 2 ms o anche meno che equivale, di fatto, ad annullare il ritardo di esecuzione. 

E’ facile comprendere quanto questo sia essenziale nell’ impiego delle auto a guida automatica oppure nell’ esecuzione di operazioni di chirurgia a distanza. Gli altri due valori che il test ci fornirà sono le  velocità di download  e di upload e  cioè dei  valori  di “scarico” e “carico” dei “pacchetti” che, se ora in teoria possono raggiungere rispettivamente i picchi di 100 Mbps e 50Mbps, in  realtà valori di 40 Mbps  e 20 Mbps  costituiscono già condizioni operative ottimali.
I valori  di velocità cui punta il 5 G raggiungono i 20 Gbps di download e 10 Gbps di upload  che corrispondono  a prestazioni decine di volte più veloci di quelle dei telefoni 4G. 

Ma vediamo come fa il 5 G a fornire tali prestazioni. 
Come noto la telefonia mobile viene implementata  attraverso onde radio con un sistema di celle che costituiscono una rete che copre gran parte del territorio nazionale. Tali celle sono dotate di  antenne fissate in posizioni strategiche al fine di permettere la massima copertura del segnale. 

Le antenne operano attualmente con collegamenti radio  aventi frequenze variabili, secondo i sistemi, da 800 MHz a 2,600 GHz e cioè nell’ambito dello spettro delle UHF. Lo frequenze che verranno utilizzate dal sistema  5G possono raggiungere i 26 GHz e cioè nella fascia del SHF  con onde radio della lunghezza di millimetri che offrono prestazioni molto veloci ma che hanno coperture molto basse. Si stima che se attualmente un ponte di celle può coprire fino ad una distanza di alcuni chilometri,  le celle  5G si limitano ad un copertura di 100-200 metri, all’aperto e di meno di 100 metri al chiuso. In definitiva il 5G è velocissimo e può essere impegnato da un numero di utenze centinaia  di volte più alto di quello del 4 G ma  per farlo ha bisogno di una fittissima rete  di mini antenne per assicurare la continuità di copertura. Antenne che verranno installate su pali di illuminazione stradale, su terrazzi di case e su ogni altro rilievo posto in posizione adatta a formare la  maglia. Naturalmente sensori verranno installati su ogni utenza che vorrà utilizzare il servizio per cui la domotica ne farà un uso intensivo per garantire mille nuovi servizi nelle nostre abitazioni. 

Certo che è opinabile sapere da un cellulare se il latte sia terminato  nel nostro frigo oppure  poter utilizzare  con una velocità maggiore la rete per scaricare un film,  ma una cosa è certa: il 5 G apre ad  un’operatività di livelli inimmaginabile.  Come per ogni nuova tecnologia, però,  l’uomo deve rinunciare a qualche parte del suo  sistema vitale naturale e che le rinunce siano state già  molte per pagare le comodità del mondo moderno è  fuori di dubbio.  

Quanto si dovrà pagare per il 5G? Qui sta il problema: nessuno lo sa perchè si sta implementando un sistema decisamente pericoloso senza nessuno studio esaustivo sull’  impatto sulla popolazione, su  quanto sia il pericolo e su  come farvi fronte. Questo è un punto fermo. Che i campi elettromagnetici di un certo tipo e di una certa intensità siano pericolosi lo dice la letteratura scientifica dell’ultimo mezzo secolo.  Che il nostro ambiente sarà soggetto ad una full immersion di onde elettromagnetiche senza soluzione di continuità è fuori di dubbio. Che le frequenze di tali onde siano simili a quelle di un radar e che esistono centinaia di casi di danni causati da tali tipi di sollecitazioni non può essere messo in discussione. Che il tipo di irradiazione del  5G sia la stessa utilizzata in campo militare non è un’opinione. Che studi fatti dall’Istituto Ramazzini in Italia e dal National  Toxicology Program negli USA hanno dimostrato la relazione fra l’azione di onde millimetriche  e tumori al cuore ed al cervello fa parte delle pubblicazioni scientifiche. Che decine di studi effettuati da Università americane hanno verificato la relazione dell’azione di campi elettromagnetici simili a quelli causati dal 5G ed i severi danni al sistema genitale maschile ed al feto di donne incinte può essere facilmente  verificato  presso i siti delle università che li hanno condotti. Che questi dati siano stati verificati e vagliati da diverse audizioni presso il Senato degli Stati Uniti è cronaca. 

Ma allora perchè si procede con l’installazione di un sistema di cui la gente che lo utilizzerà ed anche coloro che non vorranno utilizzarlo saranno chiamati a fare da cavie? E’ l’affermazione fatta all’inizio di questo articolo : business ma non solo. C’è una parte della società “evoluta” che sembra presa dal virus dell’onnipotenza, da una voglia di andare oltre, comunque ed in nome di un progresso che costa sempre ed è sempre costato un prezzo.  Le opportunità che il 5G può offrire sono allettanti  e solo chi è ideologicamente motivato può opporsi a che esse si avverino. 

Ma che progresso è  se questo può causare danni gravi alle persone ed agli animali?  E da questa sintetica analisi ho  voluto estraniare tutte quegli aspetti che si paventano sulle capacità di controllo della volontà umana attraverso l’uso del nuovo sistema di telecomunicazioni. Alla stessa stregua mi sono tenuto lontano dalla campagna di distrazione di massa messa in campo dalle lobbies per togliere credibilità alla forte campagna che chiede la  Moratoria del 5G; e mi riferisco alla supercazzola secondo la quale il 5G ha facilitato  il contagio del Covid 19. 

Ho preferito proporre fatti incontrovertibili che la gente può facilmente comprendere perchè riguardano la salute dei cittadini.  In Italia si sta lavorando alacremente senza troppo clamore  per creare la fittissima  rete di antenne 5G. Ai comuni resta la facoltà di recepire la nuova tecnologia  o di porre condizioni. Lo scontro fra la  fazione dell’industria e di una certa politica, da una parte, e quella di coloro che vedono nel 5 G il male assoluto , non mi trova schierato. 

Per esperienza personale, anche se indiretta,   ho contezza di danni prodotti da campi elettromagnetici e non posso certamente ignorare i vantaggi economici che il nuovo sistema potrà portare,  per cui ritengo che si debba procedere ad un approfondimento scientifico da parte delle autorità sanitarie Italiane prima di procedere con la realizzazione della rete. In estrema sintesi: il 5 G è un sistema affascinante e che promette un cambiamento epocale delle comunicazioni. Migliaia sono gli studi che documentano che il tipo di tecnologia utilizzata può causare danni seri alle persone ed agli animali. 

Nessuno studio documentato è nelle condizioni di affermare l’innocuità del sistema e quelli che tentano di farlo si riferiscono a condizioni generiche, come il WIFI o a sistemi di comunicazione precedenti. Ragionevolezza impone di procedere con cautela e di attuare una moratoria che permetta di effettuare gli approfondimenti scientifici necessari. Centinaia di sindaci, cui è demandato il controllo della salute dei cittadini, si sono schierati per proibire il 5 G nei propri comuni basandosi sul principio di precauzione.


Sergio Franchi

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