Il
punto di vista di Uniti Per l’Ambiente sul nuovo capitolato per la raccolta dei
rifiuti
PIENA
DISPONIBILITÀ’
L’onestà
intellettuale con cui cerco di pormi nei confronti di qualunque interlocutore
pubblico mi impone di dare atto di fatti
anche quando contrastano con convinzioni maturate nel tempo. Uniti Per
l’Ambiente (UPA) è un coordinamento informale fatto di associazioni, comitati e
tante persone che hanno deciso di fare sinergia nel tentativo di migliorare il
territorio di Anzio. Per decisione del Sindaco e del Presidente della
Commissione Ambiente UPA fa parte delle Commissione come membro esterno. Nelle
due ultime riunioni della Commissione, in cui si è anche discusso del futuro
sistema di raccolta dei rifiuti nel territorio comunale, il rappresentante di UPA non è stato invitato.
Ne è nata una piccola contestazione, ne sono seguiti chiarimenti ed è stata
confermata l’importanza che UPA porti l’opinione della gente che cerca di
rappresentare nell’ambito della commissione e, nel caso specifico, che possa
esporre il proprio punto di vista sulle modalità di gestione della raccolta dei
rifiuti del prossimo periodo contrattuale. Al rappresentante di UPA era stata
quindi preclusa la lettura del Capitolato di gara che è avvenuta da parte dei
Commissari durante l’ultima riunione. Ha provveduto, con efficacia e
tempestività , il Sindaco di Anzio che ha invitato il sottoscritto, a nome di
UPA, a prendere visione del documento tecnico
ed a formulare proposte. Non potendo, per comprensibili ragioni di
riservatezza, consegnare una copia del capitolato è stato permesso che lo
stesso, pur con qualche comprensibile limitazione, venisse preso in esame il 13
ottobre nella saletta della Giunta a Villa Sarsina. Appare logico e
comprensibile che la disponibilità dell’Amministrazione significhi anche coinvolgimento e responsabilizzazione di
cittadini e gruppi che per anni hanno criticato e criticano il servizio. E’ una
responsabilizzazione che UPA accetta, perchè il suo intento è solo quello di
migliorare il servizio. Come è logico, però, che tale responsabilizzazione sarà
intimamente legata al grado di partecipazione effettiva alle decisioni ed all’accettazione
di quanto viene proposto e condiviso. I commenti ed i suggerimenti che seguono sono stati inviati a Comune di
Anzio.
1. Premessa
Il
Capitolato d’appalto costituisce l’impegno normativo che entrerà nel contratto
di gestione della raccolta dei
rifiuti solidi urbani. La sua struttura
e la sua capacità di adattamento alle condizioni reali del territorio
costituiscono elementi fondamentali del successo del progetto. Gli scarsi
risultati della passata gestione, però, sono dipesi solo in parte dalle scarsa funzionalità delle
modalità previste e quindi dal capitolato d’appalto che fu redatto per andare
in gara. Notevoli responsabilità vanno anche attribuite a:
a.
Mancanza
di coinvolgimento dell’utenza a livello della definizione delle modalità del
servizio.
b.
Mancanza
o cattiva attuazione di alcune prescrizioni contrattuali.
c.
Carenza
operativa da parte della ditta.
d.
Carenza
di controlli a livello della fiscalità che finanzia la raccolta.
e.
Carenza
dei controlli sul territorio presso l’utenza inadempiente.
f.
Carenza
di controlli sul territorio.
g.
Pessima
rispondenza e scarsa partecipazione dell’utenza.
h.
Carenza
a livello gestionale.
2. Considerazione
generale
Uno
degli elementi che hanno decretato il carente risultato della gestione passata è senza dubbio quello
del drammatico accumulo di rifiuti nelle strade dei quartieri di Anzio che si è
verificato specialmente nel periodo primavera-estate. Un fenomeno che deriva
dal coacervo di deficienze sopra indicate e che ha anche costituito un
rilevante spreco di risorse economiche.
L’abbandono di rifiuti in strada è spesso conseguenza di cattiva impostazione della raccolta. Ritengo essenziale partire da un presupposto: Il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani deve controllare,
anche se con modalità e responsabilità diversificate, ogni tipo di rifiuto.
Sempre. Nessun materiale deve essere respinto; ogni rifiuto non accettato o di cui sia difficile la
deposizione da parte dell’utente diventa, nella stragrande maggioranza dei
casi, un rifiuto abbandonato in
strada. Abbiamo osservato decine di
esempi di materiali, come inerti, lastre di cemento amianto, arredi di
materiale termoindurente ecc, rifiutati dai centri di raccolta che, almeno
nell’80 % dei casi, sono stati successivamente trovati al bordo della strada e, quindi, “bonificati” e “smaltiti” a carico della
collettività. Le tonnellate di rifiuti abbandonati di fronte ai centri di
raccolta sono un’ulteriore conferma.
Questo costituisce un inutile doppio onere economico sia per la bonifica sia per lo smaltimento speciale
del rifiuto non controllato . Ovviamente
lo smaltimento di un materiale
particolare deve essere finanziato da chi lo deposita e
l’unico modo per verificare che ciò avvenga è quello di controllarlo e cioè di
gestirlo insieme a chi lo produce. Si suggerisce di specificare questo aspetto
nel capitolato di gara come onere della ditta che verrà retribuito direttamente
dagli utenti interessati. Alla stessa stregua la ditta deve avere la capacità
di prelevare ingombranti e materiali “speciali” presso l’utente come servizio
oneroso per l’utente stesso. Si raccomanda un listino separato di
servizi a pagamento diretto da parte degli utenti al fine di integrare quelli
generali forniti come base contrattuale
e per evitare che molti di quei rifiuti finiscano in strada e debbano essere
raccolti e smaltiti con finanziamento pubblico.
3. Considerazioni
e suggerimenti.
a.
Dalla lettura del capitolato emerge subito che esso
non è flessibile e non si discosta di
molto dalle modalità di quello che lo ha preceduto; il cui obiettivo minimo era di raggiungere il
65% di differenziata entro il primo anno di gestione che, in termini
pessimistici significa che l’obiettivo minimo, a fine contratto, sarebbe dovuto essere di almeno
75%. Nel presente Capitolato non è
indicato il livello calcolato della differenziata di partenza e viene fissato
il valore del 70% (art 5) come obiettivo contrattuale che, anche se è definito
minimo,è ritenuto piuttosto basso.
b.
Il
capitolato sottolinea l’importanza del compostaggio domestico e di gruppo. Si
indica il numero di 1000 compostiere singole e non se ne definisce la
tipologia. Si ha notizia di migliaia di compostiere già fornite in passato di
pessima qualità e mai utilizzate. Andrebbe definita la tipologia di una
compostiera di qualità e reso tassativo
il tempo non solo di fornitura ma anche quello di effettiva distribuzione ai
richiedenti la cui lista è già in possesso del Comune (art 4). Non si rilevano
le reali modalità di come il compostaggio di gruppo verrà eseguito. Si evidenzia che attualmente molte utenze
sono sprovviste di mastelli colorati funzionanti per le varie frazioni di
rifiuti. Si raccomanda che il capitolato preveda la possibilità di sostituire i
mastelli deteriorati o perduti durante il periodo del contratto per un limitato
numero di volte in modo gratuito e comunque sempre dietro pagamento del loro
costo. Attualmente si stima che circa il 20% dei mastelli siano mancanti mentre
il 60% dei rimanenti sia danneggiato.
c.
Il
capitolato ripete (art 8), anche se con un’impostazione leggermente diversa,
l’errore fondamentale di non considerare la frazione verde come sesta frazione domestica. Si raccomanda con insistenza di prevedere
la raccolta generalizzata del verde, prodotto dai privati e proveniente
da giardini, fissando un giorno alla
settimana senza alcuna prenotazione. Come
avviene in tutti i comuni in cui il servizio viene effettuato con maggiore
efficienza. I sacchi dovranno essere trasparenti e
dovranno essere lasciati al di fuori della proprietà in modo che non siano d’intralcio; come avviene per le altre
frazioni di rifiuti. Si raccomanda di evitare il sistema della
prenotazione, in quanto del tutto
inutile e non funziona come non ha funzionato. Si fa presente che la raccolta
del verde con cadenza settimanale, attuata dall’Ass. Ranucci, anche se non
perfettamente eseguita, ha ridotto di circa il 20% in volume, la quantità di rifiuti abbandonati
in strada nel periodo di attuazione. Si
rileva che, nei periodi maggio-settembre, la quantità dei rifiuti verdi
abbandonati in strada rappresenta, in volume, circa il 40-50% del totale e che essi, in tale
configurazione, diventano rifiuti indifferenziati e
quindi smaltiti a finanziamento pubblico invece che privato ed ad un
prezzo decisamente piu alto. Questo costituisce un cattivo impiego del danaro
pubblico.
d.
Prelievo
di legno, inerti, RAEE ecc. (art 9,10 e 14). Il servizio non può forzare
l’utente a recarsi a depositare materiali pesanti e speciali presso i punti di
raccolta. Un’analisi dell’utenza, specialmente delle periferie, mette in luce la forte presenza di cittadini anziani e con
patologie per cui il capitolato deve
prevedere anche un agile prelievo presso le abitazioni, deve prevederne le
modalità e l’eventuale contributo da
pagare a parte, commisurato alla tipologia del rifiuto ed ai possibili costi di
smaltimento, per i rifiuti “speciali”.
Non è accettabile, in base alla
normativa vigente, costringere un cittadino invalido a dichiarare la propria invalidità per ottenere un
servizio gratuito di prelievo presso al propria abitazione a meno che non desideri
farlo spontaneamente. Il prelievo presso le abitazioni deve avvenire nel
termine massimo di 48 ore dalla telefonata e non dalla conferma della sua
esecuzione, perchè questo aspetto da
alla ditta una flessibilità che provoca solo disservizio. E’ essenziale
che il servizio possa essere agevolmente utilizzato da utenti che
versano
e.
Isole
ecologiche (art 19). Esse rappresentano una valida soluzione di raccolta,
specialmente per l’utenza “saltuaria”. Basta percorrere in estate la via
Ardeatina, la via Nettunense, lo Stradone di Sant’Anastasio , la via delle
Cinque miglia ed altre strade con cui si accede ai Anzio, per comprendere l’importanza di tale
provvedimento. Si precisa che lo stesso provvedimento era incluso nel contratto precedente e che esso non à
stato attuato. Si raccomanda che le piazzole relative alle isole ecologiche
siano meglio definite e che siano realizzate in modo permanente nelle
ubicazioni previste, siano di dimensioni adeguate e costruite secondo la
normativa tecnica prevista con particolare riferimento all’illuminazione
notturna. Si raccomanda che esse dispongano di adeguata cartellonistica che ne
spieghi in funzionamento. Le due isole ecologiche devono essere presidiate
durante i sette giorni della settimana nei mesi di luglio e agosto ed anche nelle ore serali dei weekend e comunque sempre controllate da una telecamera. L’abbandono
dei rifiuti in strada avviene in gran parte nelle ore serali. Si raccomanda di
fissare un termine di giorni 180, dalla firma del contratto, per la
realizzazione e la messa in funzione delle piazzole.
f.
Informazione
e sensibilizzazione (art 27). I rapporti tra l’utenza ed il servizio
costituiscono un elemento essenziale per il suo buon funzionamento. Il
Capitolato dedica un’ampia parte alla sensibilizzazione degli utenti e ad
un’adeguata informazione. Costringendo però l’utenza ad un ruolo solo passivo.
Si ritiene essenziale, come queste note intendono fare, che l’utenza sia
partecipe al livello di definizione e non solo a quello di presa visione delle
modalità già definite. Informare gli utenti su come funziona un servizio di cui
essi non condividono le modalità non contribuisce al successo del servizio stesso. Resta
comunque valida la proposta di sensibilizzazione ed informazione riportata in
capitolato.
4.
Conclusioni
Queste
note sono solo un contributo su alcuni
aspetti del servizio di raccolta dei rifiuti fatte in base
all’osservazione sul territorio durata molti anni. Uno degli elementi che hanno
caratterizzato il cattivo funzionamento ed i risultati carenti del periodo
trascorso è quello relativo alla mancanza di un’adeguata ed efficace
comunicazione tra utente e servizio. Il farraginoso metodo di prenotazione, la
difficoltà di comunicare con la ditta,
l’assenza di un valido strumento di controllo nei casi di inadempienza, sono
solo alcuni degli aspetti che hanno
contribuito all’ esasperazione dell’utenza ed all’abbandono di rifiuti sul
suolo pubblico. Gli uffici del Comune, spesso coinvolti nelle diatribe tra
utenze e ditta, hanno fatto il possibile nel
dare risposta e nel fare da
tramite. Il Capitolato definisce il metodo di comunicazione ma non ne dettaglia
il tipo di potenzialità, esso ricalca quello del precedente contratto che ha
mal funzionato. Si raccomanda la definizione di un numero verde dedicato e
personalizzato a questo specifico contratto e quindi alla zona di Anzio, che
sia facilmente memorizzabile e che, specialmente nei periodi estivi, sia sempre
accessibile e presidiato, nei sette giorni della settimana nelle ore di
servizio, da personale capace di dare
istruzioni e consigli su problematiche che riguardano il servizio ed i rifiuti.
Parimenti dovrà essere divulgato il numero presso l’Ufficio Ambiente da
utilizzare ed un indirizzo di posta elettronica a cui segnalare eventuali
disservizi.
Chi
ha redatto queste note resta disponibile a discuterne il contenuto, a discutere
di altri aspetti del servizio ed a collaborare al buon funzionamento di un
servizio di cui si condividono le modalità.
Sergio Franchi
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